Piccole Donne Crescono?

PICCOLE D(106)

Un progetto di e con Anna Meacci, Daniela Morozzi, Chiara Riondino

Regia Matteo Marsan

Scenografia Matteo Marsan, Davide Lettieri

Luci Davide Lettieri

Fonica Damiano Magliozzi

Costumi Adelia Apostolico
realizzati da Costumeria Capricci Livorno

Coproduzione
Compagnia Catalyst
Lo Stanzone delle Apparizioni

Daniela Morozzi, Anna Meacci e Chiara Riondino, che ha composto anche testi e musica originali, sono le protagoniste di un testo brillante e commovente, a tratti parodistico e irriverente. Loro anche la scrittura drammaturgica che resta fedele al romanzo, seppur destrutturandolo nel linguaggio e nella tessitura generale.  Jo, Meg, Amy e Beth tentano, ognuna a modo suo, di trovare il loro posto nel mondo anche a costo di infrangere le leggi che stabilivano quale fosse la condotta appropriata a una donna. Le sorelle March rappresentano da sempre “l’incessante lotta anche interiore per trasformare la femminilità in qualcosa di meno piccolo”. Esattamente come noi, ancora oggi.

“Come sarebbe bello avere un ferro da stiro bello pesante sulla testa per non crescere mai!” dice Jo. Anna Meacci, Daniela Morozzi e Chiara Riondino partono da questa considerazione per trovare sul finale la risposta al punto interrogativo presente nel titolo: “Piccole donne, crescono?”

Scrive la Alcott: “Non ho un particolare metodo di scrittura, mi limito a usare un linguaggio semplice ed attingere alla quotidianità cercando di renderla interessante. Mi sforzo di creare personaggi vivaci, ispirati agli eroi e alle eroine della vita reale. Amo Shakespeare, Dante, Bronte. E’ difficile essere all’altezza dei classici”.

Eppure Louise May Alcott ha inventato un genere diventando essa stessa un classico mondiale da leggere e rileggere  ad ogni età per riflettere sull’identità femminile.